leggo questa notizia su un torino cronaca, in attesa di ascoltare la tesi di mia sorella, mentre la mia ragazza impazzisce dietro a un telefonino per sapere il suo punteggio degli scritti...
vedo il viso e lo conosco.
leggo e ne sono certo.
a questo punto avrei forse dovuto raccontare agli altri presenti in toni melodrammatici la nostra profonda amicizia,
avrei dovuto farmi scendere una lacrima,
avrei dovuto telefonare a chi quel ragazzo me l'ha fatto conoscere perchè lui ci usciva insieme, avrei, perchè no? potuto sentirmi anch'io un po' "vittima" dei fatti.
Ma mi sono trattenuto,
perchè in fondo la mia vita va avanti.
In fondo ci ho parlato una ventina di volte,
in fondo abbiamo fumato insieme una quarantina di volte,
in fondo abbiamo ballato vicini un paio di volte,
in fondo l'ho incrociato un'altra decina di volte,
in fondo ho visto suo padre solo una volta,
in fondo non sapevo mai se era lui o suo fratello,
troppo simili per un occhio pigro come il mio,
e vorrei sapere quanti possono dire che non fosse così per loro...
In fondo le lacrime necessarie sono sempre poche e per poche persone.
Se ci pensi ti vengono i brividi su per la schiena, ti senti stranito...pensi a coloro che è già il secondo amico che perdono...
Ora la lacrimuccia potrebbe anche scendere , ma la mia vita continua come sempre, giusto un piccolo tremolio e poi si guarda avanti...
il rispetto per loro credo che parta da questo.
Molti purtroppo se ne dimenticano, continuano a recitare con voce sommessa e sguardo greve, sentendosi in diritto di sbroccare...
dovrei finire con un "ciao Angelo" o qualche cazzata del genere, ma a quel punto dovrei correre a vomitare i miei succhi gastrici...
venerdì 27 giugno 2008
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